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È difficile pensare un'antropologia che si occupi soltanto di «noi»; ma è altrettanto difficile pensare un'antropologia che si occupi soltanto degli «altri». Concepire l'antropologia come un «giro più lungo» che si snoda tra le altre società significa anche prevedere per il «viaggio» etnografico un ritorno. Ma ¡1 ritorno dell'antropologia sul «noi» non è conclusivo e tanto meno definitivo: non è un ulteriore accorgimento per separare noi dagli altri (strumentalizzando ancora una volta il loro sapere a nostro vantaggio); è invece il tentativo coraggioso di collocare noi, e il nostro sapere, in mezzo agli altri, alle loro culture, alle loro forme di vita e di saggezza. Cosi facendo, l'antropologia non si accontenta di gettare anche noi in mezzo al mucchio etnografico, bensì propone vie, percorsi, reti di connessioni, mediante cui riflettere sulle opacità del noi e sulle capacità di qualsiasi noi di aprirsi una strada verso gli altri.